“Acquariofilia”: passione al servizio della medicina (novità sui ciclidi del Malawi)

di Stefano Cassano (socio G.A.S.)

 

Tra le innumerevoli peculiarità dei ciclidi del malawi, decretando il suo successo in acquariofilia è la loro straordinaria variabilità della livrea in molte specie.

Classificazione della livrea:

-B (blue o bright blue)

-BB (black blue)

– W (White).

-BW ( blue white)

-BO (blue orange)

-C (cobalt)

-O (orange)

OB (orange Blotch)

-R (red)

-RT(red top)

Tra le specie più popolari del lago Malawi è il genere Maylandia (in passato Pseudotropheus e Metriaclima).

Proprio il morfo “OB” (livrea a chiazze giallo-arancio e scure alternate irregolarmente tra loro), che analogamente al colore “squama di tartaruga” dei gatti è legato al sesso.

I gatti a tre colori sono sempre femmine!

I gatti cosiddetti pezzati o a squama di tartaruga a tre colori, o anche screziati con quello strano mantello che sembra una tuta mimetica, sono al 99% femmine. Il morfo a tre colori è anche noto con il nome di calico. Oppure, se di sesso maschile – rarissimi – sono sterili. I loro colori, solitamente, nero, arancio e bianco, o possono essere anche: grigio, rosato-salmone e bianco. Vediamo perché. La spiegazione è del tutto genetica.

Il sesso nel gatto, come anche nell’uomo, è determinato da una coppia di cromosomi, che nella femmina sono uguali, XX, mentre invece nel maschio sono XY. Siccome i geni del colore si localizzano proprio nei cromosomi X, e ogni cromosoma può dare informazioni su un solo colore, considerando che il bianco non è considerato un colore, ma denota invece la sua assenza, accade che in ognuno dei due cromosomi X della femmina venga espresso un colore. Ecco spiegato il mistero del tricolore femminile.

Al contrario, i gatti rossi o arancioni, per un motivo similare sono quasi sempre di sesso maschile.

Questa particolare livrea, ritornando ai nostri ciclidi africani, è utile per migliorare il mimetismo tra le rocce e l’ambiente in particolar modo alle femmine durante il delicato periodo delle cure parentali. Ma si è visto pure che sarebbero più ricercate dal sesso maschile decretando una ulteriore evoluzione nella selezione sessuale. Recentemente è stato isolato il gene responsabile del morfo fenotipico “OB” chiamato “PAX7”, un gene che nelle cellule umane modula la produzione di “distrofina” la proteina responsabile della rigenerazione delle cellule muscolari, e per questo utilizzato in importanti ricerche mediche come la lotta alla distrofia muscolare.

Distrofia muscolare

Sotto il termine distrofia muscolare si raccolgono un gruppo di gravi malattie neuromuscolari a carattere degenerativo, determinate geneticamente e che causano atrofia progressiva della muscolatura scheletrica.

Si calcola che in Italia l’1% circa della popolazione sia affetto da malattie neuromuscolari; questa percentuale equivale grosso modo al 10% di tutti gli ammalati neurologici.

Le forme più diffuse sono la distrofia muscolare di Duchenne e quella di Becker; esistono però un’infinità di forme intermedie, e in pressoché ogni soggetto il decorso della malattia appare differente rispetto ad altri soggetti.

Questo tipo di distrofia, detta anche distrofia muscolare generalizzata dell’infanzia, è la più frequente e la meglio conosciuta tra le distrofie muscolari dell’infanzia. Ha un decorso relativamente rapido e attivo.

L’incidenza varia da 13 a 33 casi/100000.

Eziologia

Si osserva una forte predisposizione familiare; poiché la patologia è trasmessa come tratto recessivo legato al cromosoma X, si manifesta prevalentemente nei maschi. Nel 30% dei pazienti vi è un’anamnesi familiare negativa e si ritiene che in questi casi avvenga una mutazione spontanea del cromosoma.

Considerazioni conclusive

Non sarebbe dunque una sorpresa se i nostri ciclidi mbuna possano nel futuro recente contribuire a comprendere meglio le cause genetiche che causano l’insorgenza delle malattie distrofiche e, perché no, a permettere ai ricercatori di trovare un valido rimedio per combatterle definitivamente.

Gatto calico. Il 99% dei gatti “a tre colori” sono femmine. (Foto Wikipedia)

Un video di ciclidi mbuna che esprimono il morfo “OB”. Solo l’esemplare blu a striature verticali nere è un maschio del genere Maylandia.

 

Bibliografia consultata:

Mancini M.L. (2012). Gli “OB” del Malawi, il fascino della minoranza. Il mio acquario,160 (Gennaio 2012): 34-35.

Wikipedia ed altre fonti dal web.

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Alessandro80

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