L’ombrina boccadoro: una specie alternativa in acquacoltura ed un’idea per l’acquario mediterraneo

di:  Stefano Cassano

L’ombrina boccadoro è un perciforme di mare e di acqua salmastra appartenente alla famiglia degli scienidi alla quale appartengono anche, tra le altre, la corvina (Sciaena umbra) e l’ombrina comune (Umbrina cirrosa).

La prima descrizione scientifica di questa specie è avvenuta per mano del naturalista spagnolo Ignacio Jordán Claudio de Asso y del Río che, nel 1801, la battezzò con il nome di Perca regia in un articolo dal titolo “Introducción a la ichthyología oriental de España”.

Il primo disegno del naturalista spagnolo Asso datato 1801 e raffigurante una ombrina boccadoro. Figura dal web.

L’ombrina boccadoro vive nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Oceano Atlantico orientale, sia lungo le coste europee e sia lungo quelle africane fino al Senegal.

I cerchi e gli ovali gialli evidenziano le attuali aree di distribuzione dell’ombrina boccadoro.

E’ una delle poche specie mediterranee ad aver compiuto una migrazione contraria a quella dei migranti lessepsiani che dal Mar Rosso sono giunti in Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. L’ombrina boccadoro infatti ha compiuto una migrazione inversa, estendendo dunque il suo areale di distribuzione sin nelle calde acque del Mar Rosso (Oceano Indiano).

Presenta corpo fusiforme e dorso arcuato. La bocca con contorno color giallo da cui il nome comune. La livrea grigia con riflessi argentei e ventre bianco. Pinna caudale molto ampia. Raggiunge i 2 metri di lunghezza e i 50 kg di peso.

l’immagine raffigura la specie Argyrosomus regius, nota comunemente come ombrina boccadoro. Figura dal web.

Pesce interessante per un acquario mediterraneo che ovviamente deve avere dimensioni adeguate ad ospitare pesci di generose dimensioni. Per questo motivo si adatta bene a vivere nelle grandi vasche degli acquari pubblici.

In queste due foto sono raffigurate due ombrine boccadoro ospitate in due acquari pubblici europei, la prima presso il Cretaquarium (Isola di Creta, Grecia) e la seconda nell’Acquario pubblico di Barcellona (Spagna). Foto dal web.

La temperatura ottimale per allevare questa specie oscilla tra 17 e 22° C. Tuttavia sopporta bene escursioni termiche di ben più ampie in quanto trattasi di una specie molto rustica.

Ho deciso di parlare di questa specie perché è una realtà recente nel panorama dell’acquacoltura mediterranea e comunque, secondo me, meritevole di una espansione in acquariofilia, perlomeno a certi livelli. Data la sua frugalità e dal carattere mite si adatta molto bene a vivere in cattività. Ovviamente come accennato sopra necessita di particolari esigenze di spazio a causa della sua notevole mole, e pertanto è indicata soprattutto per essere accolta in acquari pubblici dove i visitatori avranno la possibilità di scoprire un pesce altrimenti poco noto e riservato.

I pionieri dell’allevamento di questa specie sono stati i francesi riuscendo a riprodurla nell’anno 1996/97.

Tipologie d’allevamento dell’ombrina boccadoro. A sinistra un impianto di vasche a terra. A destra gabbie galleggianti in mare aperto. Quest’ultime si riferiscono all’impianto di allevamento Reho Mare di Torre Suda (LE). Foto dal web.

In Italia è stata introdotta intorno al 2000/02 con notevoli successi zootecnici, presentando accrescimenti doppi rispetto alle performance delle consolidate spigole e orate. L’altro aspetto affascinante di tale specie è la sua “regalità” in quanto presenta carni delicate, ricche di acidi omega 3, e molto magre. Allevata sin del periodo dell’impero romano per la sua sapidità ed il suo fiero portamento, l’ombrina boccadoro merita a pieno titolo il suo nome scientifico Argyrosomus regius, che sottolinea appunto la “regalità” di questo nobile animale mediterraneo.

Note sull’autore: Stefano Cassano è acquariofilo e socio del G.A.S. Lavora presso un centro di acquacoltura a Torre Suda, nei pressi di Gallipoli e, pertanto, conosce approfonditamente l’ecologia delle più comuni specie mediterranee. Tra quelle allevate nell’impianto salentino “Reho Mare”, c’è anche l’ombrina boccadoro, singolare protagonista di questo interessante articolo.

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Alessandro80

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