Etroplus maculatus: una splendida avventura finita… quasi bene di Giuseppe Tarantino
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Torno a scrivere un articolo sui ciclidi anche se ammetto di non esserne un grande amante ma come ben si sa affascinano moltissimo. In realtà io sono un amante dei famosissimi Betta splendens anche se il mio allevamento non e' completamente dedicato a loro ma ho uno spazio che dedico completamente a nuove esperienze e osservazioni, e proprio una di queste e' stata un po' di tempo fa una nuova esperienza a cui dedico questo articolo: il protagonista e' il poco conosciuto Etroplus maculatus. Descriverò di seguito da dove viene e le sue caratteristiche ma la cosa che voglio dire subito e' che per vari problemi la mia esperienza con loro non e' stata completa. Tuttavia mi ha fatto anche capire quante cose errate sono scritte su di loro. Non ci sono molti articoli che parlano di questo ciclide e all'inizio per trovare informazioni su di loro ho faticato parecchio ed alla fine mi son reso conto che la maggior parte di queste non corrispondevano a verità. Sono comunque riuscito a far riprodurre gli Etroplus ben 2 volte scrivendo giorno per giorno quello che notavo e come vedrete in seguito di sorprese ce ne sono state molte. Devo dire che e' stata una bella esperienza che spero di ripetere al più presto sempre se avrò la fortuna di ritrovarli in commercio!
Tassonomia di Etroplus maculatus
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Sottophylum: Vertebrata
Superclasse: Gnathostomata
Grado: Pisces
Classe: Osteichthyes
Sottoclasse: Actinopterygii
Infraclasse: Neopterygii
Divisione: Halecostomi
Sottodivisione: Teleostei
Superordine: Acanthopterygii
Ordine: Perciformes
Sottordine: Labroidei
Famiglia: Cichlidae
Sottofamiglia: Cichlasomatinae
Genere: Etroplus
Specie: E. maculatus
Habitat
Vive in India e Ceylon , abita le acque salmastre di transizione.
Molti pensano che l' Etroplus maculatus sia l'unico ciclide presente in Asia, ma questo non e' vero; non e' ne l'unica specie ne l'unico genere. In realtà in Asia esistono due generi di ciclidi, uno e' l' Iranocromis che vive in Iran e l'altro e' l'Etroplus. Del genere Etroplus fanno parte 2 specie entrambe d'acqua salmastra e sono: Etroplus maculatus e Etroplus suratensis ( questi ultimi sono pesci che superano i 30 cm di lunghezza). Di certo fra i ciclidi asiatici l'Etroplus maculatus e' l'unico esemplare che può essere allevato in acquario perchè si adatta all'acqua dolce.
Caratteristiche
Raggiunge al massimo gli 8 cm di lunghezza; in natura esistono principalmente 2 varietà a seconda dal luogo dove vivono: la prima che e' anche la più diffusa e' gialla con 1 o più macchie nere e da qui il nome maculatus, l'altra e invece è tigrata.
Comunque in cattività sono state selezionate altre varietà come quelle completamente gialle , rosa, oro, arancione, marrone chiaro ecc.
Tutti gli Etroplus maculatus hanno una caratteristica linea dorata sotto gli occhi con riflessi celesti.
Comportamento
E' un pesce relativamente pacifico e molti autori consigliano di tenerlo con altri pesci di piccola dimensione. Su questo punto non sono molto d'accordo e ne sanno qualche cosa i miei pesci. Io consiglio di allevarli solo con pesci delle loro dimensioni o, meglio, più grandi. La cosa importante è evitare pesci con pinne molto lunghe come scalari o betta perché sarebbero attaccati in brevissimo tempo dai maculatus. La miglior cosa e' creare un acquario salmastro tutto per loro inserendo pesci come scatofagi, monodattili e pesci palla. In natura vivono per un certo periodo in gruppo e poi, diventati adulti, si isolano in coppia e nidificando.
In acquario sono generalmente timidi solo in presenza dell'uomo, rintanandosi dietro decorazioni o piante non appena qualcuno si avvicina all’acquario, ma quando non c'è nessuno nelle vicinanze, sono i veri padroni della vasca facendosi rispettare da tutti gli inquilini. La cosa migliore e' tenerne al massimo 4 esemplari in una vasca di almeno 100 litri.
Dimorfismo sessuale e riproduzione
Devo ammettere che distinguerli non e' facile specialmente se sono giovani come spesso si trovano in commercio. Le principali differenze anche se non sempre affidabili e distinguibili sono: maschio leggermente più grande della femmina e con pinne più sviluppate, presenza nella pinna caudale della femmina di riflessi azzurri nel primo e ultimo raggio; questi si trasformano da riflessi a evidente azzurro nel periodo della riproduzione. Ammetto che distinguerli non e' facile specialmente se ci troviamo di fronte a varietà non naturali come quella gialla.
Particolare della pinna caudale della femmina, si vedono i riflessi azzurri
Una volta formatasi la coppia, depongono in piccole grotte o all'aperto su superfici lisce, e di solito prediligono substrati chiari. Dopo la deposizione, entrambi i genitori curano le uova e le larve che nascono dopo circa 5 giorni a seconda della temperatura. Le uova sono di color grigio molto scuro e vengono preferibilmente deposte su superfici verticali.
Questi pesci hanno una particolarità che li accomuna ai Discus: molti allevatori ritengono che se allevati in acqua salmastra, aggiungendo il 10% di sale in acqua dolce, questi iniziano a produrre il particolare muco nelle zone laterali nutrendo i piccoli. Molti allevatori ritengono di aver osservato questo comportamento che avviene normalmente anche in natura.
La mia esperienza con gli Etroplus maculatus
Questi pesci erano fra i pochi ciclidi che non avevo mai visto dal vivo e la cosa che mi spingeva a cercarli era proprio vedere con i miei occhi il nutrimento dei piccoli tramite il muco. Ammetto che non e' stato facile trovarli nei negozi dato che, purtroppo, non sono molto diffusi e amati, almeno qui nella zona in cui vivo. Ma un bel giorno, proprio in un negozio del mio paese, li vidi e fu amore a prima vista. Erano appena arrivati e c'erano solo 6 esemplari fra l'altro non in perfetta salute. Non persi l'occasione e ne presi una coppia; ma qui sorse il primo problema che non era il prezzo (perché costavano solo 4 euro l'uno) ma l’individuazione di un maschio e di una femmina. I pesci erano giovani ed in più di qualche esemplare notavo i riflessi azzurri sulla pinna caudale anche se non mi davano la certezza. Cosi decisi di affidarmi al mio solito metodo che uso sempre per distinguere i ciclidi e cioè l'osservazione della papilla genitale. Questo sistema lo uso da molti anni e non mi ha mai tradito e ormai so distinguere facilmente una maschio da una femmina. Cosi presi i primi 2 esemplari di cui il maschio era leggermente più grande della femmina .In allevamento li inserii momentaneamente in una vasca di quarantena da 20 litri e aggiunsi del sale per renderli più resistenti allo stress e alle malattie. Per i primi 15 giorni di quarantena osservai che il maschio cacciava la femmina da sotto un piccolo nascondiglio che avevo creato con delle piastrelle. Il maschio rimaneva sempre sotto di esso e la femmina era costretta a vivere in un angolo con le pinne rovinate dal maschio. Allora pensai che forse non andavano d'accordo e comprai un'altra femmina. il maschio dopo un po' di giorni andava d'accordo con l'ultima femmina cosi decisi di togliere la prima femmina e lasciare i due da soli.
Finito il periodo di quarantena e avendo notato il loro comportamento con varie concentrazioni di sale, preparai una vasca da 80 litri con acqua dolce e come fondo misi della sabbia e come piante un grosso ciuffo di muschio di Java e 2 grosse Anubias. Infine creai ad un angolo della vasca una piccola caverna con delle conchiglie e pezzi di piastrelle, e come coinquilini misi 2 betta femmine e uno scalare. Volevo vedere come gli Etroplus si comportavano con la presenza di altre specie. Messi gli Etroplus, per alcuni giorni questi si rintanarono dietro il filtro senza degnare d’attenzione la grotta che avevo preparato per loro. Ma dopo alcuni giorni ruppero gli indugi e diventarono i padroni della vasca iniziando ad esplorare le vicinanze della grotta; a volte uno dei due entrava per un breve periodo e qui capii che ero sulla strada giusta. Le entrate nella grotta da parte dei 2 si fecero sempre più frequenti e ad un certo punto notai la pancia della femmina più gonfia del solito e la papilla genitale molto evidente. Questo era segno che qualcosa sarebbe avvenuto nelle ore successive. Il giorno dopo nel tardo pomeriggio vidi che i due esemplari rimanevano per lunghi periodi nella grotta e si affacciavano ogni tanto per controllare la situazione all’esterno; la temperatura nella vasca era costante sui 28°C. Alla fine usci la femmina con la pancia sgonfia; i due iniziarono ad uscire ed entrare ripetutamente, dandosi il cambio per ventilare le uova deposte nella cavità.
Il maschio sorveglia la grotta dove sono state deposte le uova
Il giorno dopo vidi una cosa che non avrei voluto vedere. Ammetto che le prime 2 riproduzione che avevo programmato erano al solo scopo di conoscerli nel loro comportamento riproduttivo e studiarne le uova e quindi comunque avrei tolto loro le uova per farle schiudere in una vasca dedicata, ma quando vidi che il maschio non faceva più avvicinare la femmina al nido e che la cacciava con violenza, questo comportamento non me lo seppi spiegare. Forse e' perché nella vasca non erano soli e il maschio era diventato particolarmente territoriale? O dipendeva dall’acqua troppo dolce? Mi misi in contatto con altri allevatori che li avevano allevati anche in acqua dolce ma nei loro casi la coppia andava sempre d'accordo.
Scoprii la grotta e vidi subito che era stata scavata una grande buca nella sabbia. La prima cosa che mi stupì fu vedere le uova di colore nero. Pensai che forse deponevano su substrati chiari proprio perché le uova erano scure.
Le uova grigio scuro sulla conchiglia
Inserii nella vasca da 20 litri la conchiglia su cui erano state deposte le uova; l'acqua era sempre sui 28° C. Le uova si schiusero dopo circa 4-5 giorni e iniziai ad alimentare i piccoli con mangime vivo e pastoni fatti da me, ma gia dopo un mese notai che in confronto agli altri ciclidi da me allevati, la loro crescita era più lenta. Feci accoppiare un'altra volta la coppia nelle stesse condizioni e il maschio si comportò allo stesso modo. Cosi iniziai a preparare una vasca da 50 litri tutta per loro riproducendo l'ambiente e l'acqua molto simili a quelle dove vivono. Volevo vedere se con l'acqua salmastra il comportamento della coppia cambiava e magari documentare il caratteristico " allattamento" dei piccoli.
Purtroppo la mia avventura con questi splendidi pesci non finì come avrei voluto che andasse. Per motivi di " lavoro" e studio sono mancato per alcuni giorni e quando sono tornato le cose stavano andando male sino al punto di perdere prima tutti i piccoli e dopo anche la coppia! Ma e' rimasta nel mio acquario la prima femmina acquistata e oggi, a più di un anno, e' la vera padrona della vasca. E’ diventata grande e il suo giallo e' intenso ma nonostante ce l’abbia da molto tempo ancora non vuole darmi confidenza. Infatti ogni volta che vado vicino all'acquario lei e' la prima a nascondersi mentre tutti gli altri escono in cerca di cibo.
Spero presto di ritrovare in commercio qualche esemplare di questi splendidi pesci così singolari nella speranza di completare il lavoro che avevo iniziato. Dopotutto la mia Etroplus sta aspettando un compagno J.
Autore: Giuseppe: giuswa76@intrefree.it