...Continua da Salento Acquari 2005

Mediterranea Discus 2005, terza edizione


  Sicuramente il concorso internazionale del Discus che si è svolto in concomitanza della mostra Salento Acquari, dal 22 al 24 Aprile, è stato l'evento che ha richiamato a Lecce il maggior numero di visitatori "acquariofili" da fuori regione e dall'estero. Un appuntamento unico nel suo genere in Italia; il solo evento che, nel giro di tre anni, sin dal suo esordio in sordina nel 2003, è cresciuto esponenzialmente, passando da evento poco più che regionale ad una manifestazione internazionale ad altissimi livelli. Non senza una punta d'orgoglio, possiamo dire che Mediterranea Discus è ormai conosciuta ed apprezzata in ogni angolo del mondo e, gli stessi stranieri giunti in visita o per partecipare con propri pesci, non hanno avuto difficoltà ad ammettere che, quella di quest'anno, è stata una edizione degna da essere annoverata tra le migliori riuscite in Europa ed anche oltre. E di questo, il GRUPPO ACQUARIOFILO SALENTINO ne va fiero! La segreteria del G.A.S. sta lavorando assieme a diverse testate giornalistiche del settore di tutto il mondo per redigere reportage multilingue su Mediterranea Discus 2005. Al momento della stesura di questo testo, sappiamo per certo che magazine e forum di Germania, Francia, Spagna, Bulgaria, Olanda, Repubblica Ceca, Canada, Stati Uniti, Cina, Malesia, Singapore, Taiwan, Australia e Giappone hanno parlato e/o parleranno in tempi brevissimi di noi. Ricordiamo che, anche in questo caso, il successo del concorso è giunto dopo che, per circa una anno, i soci del G.A.S. hanno lavorato assiduamente, professionalmente e concretamente, incontrandosi personalmente quasi ogni settimana, lasciando da parte non con pochi sacrifici, altri problemi personali e dedicando ogni loro minuto libero a pianificare in ogni minimo dettaglio l'evento in programmazione. Una macchina di lavoro praticamente perfetta, lodata da tutti i partecipanti. 100 pesci in gara provenienti da Italia in testa, ma anche dalla Francia, Germania, Bulgaria e Singapore, che hanno regalato emozioni forti ai tanti visitatori, appassionati e non degli acquari e dei Discus in particolare.


  E' d'obbligo a questo punto chiarire alcuni "problemi tecnici" sorti inevitabilmente e che in molti, in questi giorni, hanno notato e successivamente argomentato nelle discussioni post-manifestazione. Procediamo con ordine: le 100 vasche del concorso italiano sono le stesse del Campionato Internazionale di Duisburg. Grazie ad una collaborazione con gli organizzatori del campionato tedesco, abbiamo fatto giungere in Italia mediante TIR, ben 120 acquari che sono stati prontamente sterilizzati, e lavati accuratamente prima di essere riempiti di acqua. Per l'occasione è stato utilizzato in loco un impianto professionale di osmosi (della DEPUR impianti) dalla resa nominale di 1500 litri/ora, dotato di prefiltri di ogni tipo (incluso l'UV) ed in grado di erogare acqua a valori chimici prestabiliti. L'acqua in uscita è stata impostata con una conducibilità di partenza di circa 200 microsiemens ed un pH oscillante tra 6.9 e 7.2. L'acqua, una volta nelle vasche, è stata ulteriormente biocondizionata per arricchirla di sostanze colloidali benefiche all'epidermide dei pesci. I filtri utilizzati, nuovi, erano di quelli ad aria, con doppia spugna, preferiti di gran lunga ai comuni filtri ad immersione a cartuccia, usati ad esempio nell'ultimo campionato di Duisburg. Le spugne dei filtri erano state poste in contenitori pieni d'acqua e attivatori enzimatici già diversi giorni prima l'avvio delle vasche, per favorire lo sviluppo di una minima flora batterica su di esse, ancor prima dell'immissione delle stesse nelle singole vasche. Siamo i primi ad essere coscienti del fatto che mai le spugne, anche con tali tempestivi trattamenti, potessero raggiungere una sufficiente carica batterica nitrificante e tale da garantire, sin dal primo momento, un efficace funzionamento degli acquari al pari di quelli normalmente in funzione da svariati mesi. Né bisogna essere biologi o chimici per sapere che, sistemi nuovi come possono essere vasche adibite a concorsi, possano mantenere a lungo valori chimico-fisici stabili. Non esiste competizione in cui pH, nitriti e via dicendo restino inalterati per 3 o 4 giorni. Sapendo in partenza di queste problematiche ed avendo visto situazioni molto spiacevoli in altri concorsi in cui veniva impedito a chiunque di intervenire nelle vasche non prima della fine del concorso, abbiamo introdotto nel regolamento di Mediterranea Discus 2005 un punto che per noi resta uno dei "fiori all'occhiello" dell'organizzazione di questo evento: il primo obiettivo degli organizzatori doveva essere quello di tutelare la salute dei pesci! Per questo motivo abbiamo previsto la possibilità di intervenire "anche" durante il concorso, proprio per limitare eventuali danni che sarebbero potuti emergere dall'instabilità naturale dell'acqua nuova in vasca.


  Si è parlato molto del fatto che le vasche ospitanti i pesci nel concorso leccese, già poco dopo l'avviamento, mostrassero pH intorno all'8. E' vero e ce l'aspettavamo! Ecco perché, grazie alla consulenza diretta di Dieter Untergasser, Manfred Göbel ed un team di professionisti del G.A.S., è stato possibile monitorare ed intervenire repentinamente per arginare l'instabilità di tali valori, quali ad esempio, proprio l'innalzamento del pH. Per la maggior parte dei Discus (soprattutto per gli esemplari d'allevamento), un pH di circa 8 non è assolutamente un problema; questi pesci, infatti, tollerano tranquillamente valori alcalini dell'acqua anche per lunghi periodi. La decisione di intervenire tempestivamente per abbassare questi valori è scaturita dalla necessità di evitare condizioni eccessivamente basiche che avrebbero accelerato i processi di produzione di ammoniaca (reazioni che avvengono con pH maggiori di 8) con grave rischio per la salute degli ospiti acquatici. A pH inferiore ad 8, la sostanza organica che viene prodotta dal metabolismo dei pesci, viene al contrario decomposta in ammonio, molto meno pericoloso, se non addirittura quasi innocuo per gli stessi pesci. L'obiettivo è stato raggiunto senza problemi. Inoltre, qualche visitatore ha lamentato la presenza di alcune (e sottolineo alcune) vasche con acqua torbida, il che ha fatto gridare alla "tragedia". Teniamo a precisare che questo fenomeno, comparso al terzo giorno dall'introduzione dei pesci in acquario, si è verificato là dove i pesci avevano prodotto una elevata quantità di escrementi. E' buona norma, per chi decide di portare i propri pesci in un concorso, tenerli a digiuno almeno a partire da 3 o 4 giorni prima del viaggio. Le feci rilasciate in una vasca nuova non possono essere smaltite da una flora batterica ancora scarsa e dunque innescano processi inquinanti che si riflettono sull'intorbidimento dell'acqua! A conti fatti, il sistema, con questi piccoli interventi, ha retto egregiamente e, personalmente ho potuto constatare nei giorni successivi il concorso, l'ottimo stato di salute di molti dei pesci che, dopo aver partecipato al concorso, sono ritornati nei loro acquari assieme ai loro abituali coinquilini.


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